X Inside Magazine N° 33

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www.xinsidemagazine.com numero

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MXGP 2015 S1GP 2015 UDDEVALLA - KEGUMS - LOKET

GP COMUNITA’ VALENCINA

POLARIS RAZOR 1000


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L’editorale di questo mese lo voglio dedicare completamente alla supermoto, nello scorso numero avevamo pubblicato l’intervista di Ivan Lazzarini, il pilota italiano e mondiale più rappresentativo della scena internazionale, dove ci illustrava la sua decisione a non andare a correre. Ecco cancellate quelle parole perchè tutti i team che avevano preso una posizione chiara, non solo Lazzarini ma anche il Team Tm ufficiale e il team Freccia, da un momento all’altro hanno cambiato idea e ora tutti in Colombia, non che la cosa dia fastidio anzi il mondiale così non viene sfalsato. Ma prorpio non riesco a capire cosa sia successo iin così pochi giorni, molti avevano parlato della poca sicurezza ma ora tutto è diventato più sicuro? Per una volta alcuni team erano andati contro l’organizzatore a viso aperto anche rimettendoci dei soldi, come è successo a Lazzrini, o rischiare sanzioni da parte della Federazione. Che cosa è cambiato......rimango allibito......staremo a vedere.... Per la cronaca nel mondiale Herlings ci prova a rimettere in gioco tutto, in svezia ci ha lasciato quasi un dito! Diciamogli almeno grazie che tiene vivo un mondiale che ha dominato nella prima parte della stagione!! Buona lettura!!!!

Davide Messora

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CONTENUTI

MXGP 2015 S1GP VALENCIA POLARIS RAZOR 1000 Preparazione Fisica Interview Elia Sammartin Freestyle MADRID


Testo e Foto Davide Messora

MXGP UDDEVALLA - KEGUMS - LOKET

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ROUND 11

GP of SWEDEN

Il Gp di Svezia verrà ricordato come l’ennesimo tentativo di Herlings di riaprire il mondiale che sembrava chiuso in cassaforte, certo l’olandese non ha imparato la lezione dello scorso anno, Jeffrey a stare tranquillo e calmo non ci pensa proprio. Al rientro dopo la rottura della clavicola tutti si aspettavano un Herings più riflessivo e meno allo sbaraglio invece....vittoria nella manche di qualifica e vittoria nella prima gara. Si avete capito bene un pilota che dopo pochi giorni torna in moto con un’operazione alla clavicola e che fa stravince due gare su tre! Ma la ciambella non gli è riuscita con il buco, alla prima curva della seconda heat cade, forse per eccesso di sicurezza, ma il suo dito mignolo della mano sinitra ne uscirà malconcio e domenica in serata era già sotto i ferri per sistemare l’enorme taglio. Chi poteva approffitarne se non Tim Gajser che grazie al secondo posto di gara 1 e la vittoria nella seconda si porta a casa il gradino più alto del podio, terzo gp consecutivo vinto e con la gara di Arco fanno 4 vittorie in questa stagione.


Tutti dicevano che la Honda 250 non era competitiva per la MX2 e invece Gajser si sta dimostrando l’avversario più ostico per Herlings. Ma nella 250 non c’è solo Tim ma anche altri a emergere in questa difficile categoria, Guillod ancora in condizioni non perfette riesce a stare nelle prime posizioni. Nota molto positiva quarto assoluto il russo Brylyakov, il pilota del team Jtech sembra aver cambiato marcia nelle ultime gare portando a casa ottimi risultati. In MXGP ancora una volta Antonio Cairoli ha dimostrato di essere un pilota e un uomo incredibile, la frattura al gomito non ha neanche idea di calcificarsi e il siciliano non molla! Contro tutti i pronostici Tony scende in pista e anche se guida la moto non sciolto come al solito, vorrei vedere chiunque con delle fratture salire in sella ad una moto da cross, ma in compenso è millimetrico nel cercare le traittorie e nel passare tra buce e canali e il gas sempre a manetta, forse non ce la farà a vincere il titolo ma a fine stagione tutti si ricorderanno le sue imprese. Il mondiale sta prendendo sempre più la piega blu della Yamaha di Romain Febvre, il francese è convinto e determinato e va veramente forte su ogni tipo di terreno. In qualifica ha lasciato sfogare Stjibos per poi vincere con classe entrambe le manche, incredibile Michele Rinaldi ha in mano il pilota del prossimo futuro, Febvre è giovane e veloce e se anche riuscirà ad acquisire la giusta materità





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tattica sarà un problema per tutti. Fine settimana a due facce per Jeremy Van Horebeek, il sabato dopo una qualifica incolore il belga si dava per finito, troppo vecchio per poter fare risultato, domenica invece il pilota sembra trasformato e con due grandissime manche si porta a casa il secondo posto e sul podio ci sembra molto contento, cosa sia successo durabte la notte non possiamo saperlo ma sicuramente Jeremy non si aspettava un compagno di squadra così forte. E vogliamo dire qualcosa di Kevin Strijbos, ormai si può parlare di un veterano del mondiale, prima parte di stagione non all’altezza ma dopo il suo rientro a Maggiora ha fatto solo bene andando a podio nelle ultime tre gare, sarà che quando il suo compagno Desalle è assente lui si senta più motivato? Lo vederemo a Loket dove Clement dovrebbe rientrare. Nel Campionato Europeo Kouwenberg mantiene la tabella di Leader di campionato grazie al secondo posto dietro a Desprey.


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ROUND 12

GP of LATVIA

Il gp della Lettonia ci ha regalato una bellissima sorpresa. Glen Coldenhoff, il belga sulla pista sabbiosa di Kegums ha tirato furoi le unghie e grazie a due manche impeccabili ha dimostrato il suo valore, ci voleva questa ventata di novitàin MXGP, questo dimostra come la regola di limitare l’età nella MX2 a 23 anni, ha fatto in modo che la classe regina abbia nuovi piloti che dopo un periodo di adattamento stanno venendo fuori. Il pilota Suzuki fin dalle prime prove si è trovato a suo agio, anche se nella manche di qualifica non è riuscito ad andare oltre il quinto posto, gara vinta da Paulin, il francese ufficiale HRC è difficile da interpretare, alterna prestazioni buone a disatrose, lui afferma che va tutto bene e che non ci sono problemi.... Antonio soffre ma stringe i denti, ma nella qualifica cade due volte, la prima poteva avere anche conseguenze, il sicilano ha chiuso nelle retrovie e lo spettro di fermarsi si fa sempre più incombente, anche se poi la domenica ti tira fuori due prestazioni eccezzionale andando a

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occupare per ben due volte la quarta posizione. Ritorno in pista per Davide Gaurneri dopo il lungo stop, il “!Pota” dopo un periodo di inattività deve ritrovare la giusta forma fisica per tornare al top, il bresciano con buona probabilità sarà convocato per la 6 Giorni di Enduro. Febvre in partenza della prima manche è coinvolto insieme a Searle in uan caduta, il francese ci metterà diverso tempo a riavviare la sua Yamaha, anche se equipaggiata con il motorino di avviamento. Romanin però compie qualcosa di incredibile e a testa bassa si butta all’inseguimento dei suoi avversari chiudendo in ottava piazza. Gara 2 invece perfetta, Febvre sale sul terzo gradino del podio con la faccia scura, pensava di poter fare doppietta. Coldenhoff vince al sua prima gara in MXGP grazie ad un primo e un secondo posto, Paulin con due terzi posti è secondo. La classifica dice: Febvre 457, Cairoli 416, Paulin 391e Nagl 360. A Loket rientreranno sia Nagl che Desalle, sicuramente non saranno al top della forma, Cairoli da come si dice in giro si fermerà per poter riprendersi dalle fratture al braccio sinistro e la lotta

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sarà a due piloti, due francesi Febvre e Paulin, con il primo con un buon vantaggio ma come abbiamo visto il margine di punti non può far stare tranquillo un pilota. Mx2 senza Herlings tutti si aspettavano Gajser che riducesse ancora di più il divario in classifica ed invece è spuntato un incredibile Anstie, quando il pilota di Dixon è in testa c’è sempre l’incognita dell’affidabilità della moto ma in Lettonia non è successo niente e non ha sbaglaito nulla e con una doppietta ha vinto il Gp. L’idolo di casa Paul Jonas ha veramente infiammato il pubblico, scarso come presenze, con due ottimi secondi posti. Terzo il nuovo acquisto di Husky, nuovo si fa per dire, il finlandese Kullas, Harri ha disputato un paio di gare del mondiale in questa stagione ma è stato chiamto a sostituire Tonkov che ha chiuso anzitempo la satgione. Gajser si è dovuto accontentare quinto posto assoluto, al via di gara 1 è caduto e Jonas gli è oassato sopra la caviglia, niente di grave ma grande dolore che gli ha impedito di poter puntare alla vittoria finale. Anche nella seconda manche non ha guidato con la sua solita grinta ma era contratto. Prossima gara Loket, il rientro di Herlings pista che piace molto a Gajser voi su chi puntereste?

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ROUND 13

GP CECH REPUBLIC

Il Gp di Loket si può riassumere con la foto qui sotto, Herlings che si tiene la gamba dopo la sua caduta Tixier non lo ha potuto evitare, l’olandese ha riportato la dislocazione dell’anca, per il momento non si ancora il tempo di convalescenza ma è sicuro per lui la stagione è finita. Ma come mai che in 4 gare, di cui una non corsa, Jeffrey si è infortunato tre volte? Aveva un vantaggio di poter correre con estrema calma ed amministrare, forse all’interno del team non sono riusciti a tenerlo calmo? Sono domande a cui faremo fatica a trovare una risposta, sta di fatto che Herlings si è magiato da solo il secondo mondiale ormai vinto! Come si comporterà Ktm visto che con buone probabilità rimmarrà a bocca asciutta sia in MX2 che in MXGP? Sempre nella 250 Gajser ha sciupato una’altra occasione per avvicinarsi alla vetta della classifica, sicuramente la pressione incomincia a farsi sentire ma lo sloveno in gara 1 ha

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commesso un errore grave, buttando via la manche. Grandissimo invece Guillod che con un secondo e un primo vince il Gp e si porta a pari punti con Gajser al secondo posto, i due piloti Honda e Yamaha insieme a Jonas sono i riders che possono ambire al titolo. La Mx2 si fa sempre più interessante! In MXGP nota positiva il rientro di Desalle, il belga non sembra però il ritratto della voglia di impegnarsi, ormai sembra cosa fatta il suo passaggio in Kawasaki per il 2016, comunque Clement con due buone gare si regala un buon terzo posto assoluto. Fabvre vince con una mano dietro la schiena, si fa per dire, e allunga in campionato Dobbiamo fare i complimenti a Kiara Fontanesi che si porta a casa il 4° Titolo mondiale consecutivo!!! Un augurio di pronta guarigione a David Philippaerts che a cuasa di un guasto meccanco è caduto sul salto più lungo della pista riportando diverse contusioni e due brutte feriti ai gomiti, forza David ti rivogliamo in pista il prima possibile!

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Foto Davide Messora Testo Davide Messora

Polaris Razor, un mezzo nuovo, quando si parla dell’azienda americana tutti pensano ai quad, ormai il quad è un vecchio ricordo, questo mezzo è un vero fuoristrada con un motore pazzesco di ben 1000 cc. In Italia non è ancora così conosciuto ma sta man mano prenderndo piede, non è un mezzo da

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andarci a passeggio ma un fuoristrada sportivo racing dove per divertirsi bisogna darci il “gas” e grazie al suo motore non ci si può che divertirsi. Noi abbiamo fotografato questo mezzo con Serena che non sfigura anzi! Abbiamo avuto l’onore di farci raccontare come va il Razor 1000 da un vero pilota di auto: Sebastián Merchán di seguito una sua piccola biografia. Ha ereditato la passione per il motorsport dal padre, pilota di rally, ora affermato imprenditore nel campo dell'editoria. Muove i primi passi in pista da giovanissimo sui kart. Appena ne ha la possibilità passa alle auto vere partecipando a varie gare di rally, prototipi e formula. Nel 2012 conquista il titolo di campione nella Formula Abarth America PanamGp Series che gli apre le porte nel 2013 alla Ferrari Driver Academy. Nel 2014 ha partecipanto anche al Campionato Italiano GT e al Lamborghini Blancpain Supertrofeo Europeo al volante di una Lamborghini Gallardo del team Bonaldi Motorsport. Queste le sue impressioni di guida avendo disputato alcune gare con il Razor. Nella gamma off road possiamo trovare le polaris Razor 1000 xp è nato per sfrutare tutto il suo potenziale con un motore di 110 cavalli , Il Razor viaggia benissimo sia sulle dune de anche su tutti i terreni sterrati, è una machina che può fare cose che nessun altro fuoristrada senza modifiche riesce a fare, monta di serie li ammortizzatori Walker Evans, con regolazione di precarico e comprezione il Razor di serie ha un assetto base per sfruttarlo con il massimo confort, se lo si vuole più agressivo si deve modificare l'assetto per il tipo di terreno su cui si vuole spingere al massimo, la sua altezza da terra sull chassis anteriore è di 16 pollici e posteriore di 18, si puo benissimo passare su pietre e 68


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tronchi d'albero e anche questa altezza da terra aiuta nei salti senza rovinarsi la schiena monta cerchi di 14”e la opzione 4x4 AWD porta il mezzo ad una velocita massima di 120 km/h. La posizione di guida è confortevole si può regolare il sedile e anche l'inclinazione dello sterzo per avere una guida precisa, il passeggero può alungare le gambe perchè c'è molto spazio interno, la strumentazione ci mostra la velocita i giri motore, la temperatura e le ore di guida e la distanza percorsa, novità sono i due sedili smontabili con sistema quick reléase per una pulizia accurata. Io ho provato il Polaris XP 1000 in allestimento RallyCross modello che si sta affermando in tutto il mondo, il traciato dove ho corso aveva una lunghezza di 4500 metri una parte mlto simile ad una pista di Motocross con cinque panettoni molto lunghi de una seconda parte stile enduro in mezzo al bosco e l'ultima parte con una guado in un fiume per una distanza di 15 metri con acqua ad una profondità di 50 cm

Polaris XP 1000 Standard Il motore del Razor è uno dei più veloci sul mercato con i suoi 110 Hp, che fanno paura, al momento di provarlo è piu facile da guidare in sterrato grazie al 4x4 si riesce a gestire meglio senza avere paura di tutta quella potenza sul posteriore evitando il sovrasterzzo. Il Xp 1000 standard è abbastanza morbido di sospensione e questo complica nel guidare pulito c'è molto trasferimento di carico tra accelerazione e frenata, e quando arrivi a le curve piu strette tende a avere un rollio molto accentuato, questo problema in gara ti fa perdere tempo, per la pista dove ho provato il mezzo l'assetto standard va benissimo per guadare il fiume evitando di rovinare il fondo con una pietra e 71


con l'assetto morbido il confort aumenta, il risultato è di non poter sfruttare tutto il potenziale del mezzo soprattutto quando si riesce a spingere s fondo Valorazione 6/10 tempo in pista 3,57,670 Il XP 1000 con assetto modificato Abbiamo lavorato sulle sospesioni modificando i click in compressione indurendo (14/18) abbiamo cambiando le valvole interne dell'olio e modificando la molla con una più dura e piu corta, per abbassare il baricentro, con questo siamo riusciti ad abbassare l'altezza del 16”anteriroe 18”posteriroe a una nuova misura piu racing di 13,5” ant e 15” post, il cambio è notevole, fin dalla prima curva che fai il Razor è piu stabile, si può andare più veloce e la percorenza di curva senza timore di ribaltamento, su questo tracciato sono migliorati il primo e secondo settore riuscendo a sfruttare molto meglio il potenziale del mezzo. Valorazione (9/10) Tempo in pista 3,41,382 Questo è un mezzo da sfruttare in qualsiasi situazione e tipo di terreno. Il risultato finale e un mezzo racing con un grande feeling senza dover mettere mille accessori può essere guidato da diversi tipi di utenti dai piloti a chi solo si vuole divertire e grazie al vantagio del 4x4 lo si può guidare in qualsiesi terreno, Nel segmento degli Utv non c'è uno migliore grazie anche alla dotazione di serie, e si vuole andare a fare una gara o usarlo in modo più racing si deve solo scegliere che tipo di gara e darci tanto gas!.

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by Filippo Camaschella

TRAINING

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Agosto

mpo di vacanze e divertimento Riposarsi, senza rinunciare all’allenamento! È finalmente tempo di vacanze! Ci attendono giorni di relax in cui dobbiamo approfittare per ricaricare le batterie e staccare dalla solita routine. In queste pagine, voglio suggerirvi delle attività leggere da svolgere in compagnia o da soli per mantenere il proprio tono muscolare durante le vacanze. In questo periodo di vacanze è importante recuperare e stabilizzare le nostre capacità di prestazione riducendo i carichi dopo un lungo periodo di gare. Questo avviene tramite un recupero attivo con sport e attività alternative, nelle quali andremo a stimolare diversamente il nostro corpo e la nostra muscolatura. Terminato tale periodo, reintroduciamo i carichi di gara attraverso mezzi speciali di 83


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allenamento. Ecco le diverse attività che vi permetteranno di divertirvi ma nello stesso tempo allenarvi al mare o in altre località di vacanza: Paddle surf L’obiettivo del paddle surf è quello di stare in piedi sulla tavola e pagaiare sulle onde del mare o su acque piatte. Durante il lavoro sulla tavola, vengono sollecitati i muscoli di gambe, braccia e dorso. Inoltre, il mantenimento continuo della condizione di equilibrio sulla tavola stimola in maniera persistente tutti i principali muscoli stabilizzatori (addominali, lombari ed erettori spinali) che hanno la funzione di mantenere il corpo in bilanciamento. Nuoto Il nuoto è un’attività aerobica nella quale ci alleniamo in assenza di resistenze che vincolano ed affaticano ulteriormente il nostro corpo e quindi è ideale per effettuare un recupero attivo, lavorando anche sulla respirazione. Un mio consiglio è quello di variare la frequenza di respirazione nello stile libero (ad esempio iniziare a respirare ogni due bracciate, poi ogni tre e, infine, a ogni quattro). Inoltre è un’ottima attività per scaricare lo stress fisico e mentale.

Camminata sulla sabbia Ottima come attività aerobica durante la quale 85


rinforziamo i nostri arti inferiori, la muscolatura posturale, ma soprattutto la muscolatura dei piedi. Camminare a piedi nudi sulla sabbia è un esercizio molto importante per la deambulazione e per la propria preparazione atletica. Consiglio di effettuare tale attività per almeno 50 minuti. Consiglio di iniziare gradualmente per far sì che la muscolatura del piede si adatti al nuovo esercizio e si rinforzi essendo sempre abituati a camminare indossando calzature.

Risveglio muscolare in spiaggia Questa attività è una ginnastica mattutina che insegna ad assumere una corretta postura e a dare maggiore armonia e fluidità nei movimenti, migliorando anche la propria respirazione e prendendo coscienza del proprio assetto corporeo nello spazio. Importante per sciogliere e decontrarre la nostra muscolatura duramente sollecitata durante allenamenti e gare!

Conclusioni: Durante le vacanze ritengo indispensabile il completo relax psicofisico, senza rinunciare all’attività fisica. Praticare attività alternative e divertenti permette di allenare il nostro corpo e rigenerare la nostra mente! Buone vacanze a tutti!!!!

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Testo Davide Messora Foto BPROM

S1GP VALENCIA

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Il Gp della Comunità Valenciana si apre con due notizie bomba, Mauno Hermunen a causa di un infortunio ha chiuso la sua stagione agonistica e tutti i team andranno in Colombia. Il detentore della tabella rossa durante una sessione di allenamento con la moto da cross ha riportato la rottura della vertebre L1, fortunatamente nessuna complicazione alla mobilità ma un lungo periodo di stop. Un vero peccato perchè si preannunciava un grandissimo finale di stagione, i team che avevano dato forfait per la tappa Colombiana hanno cambiato idea e tutti saranno presenti. Queste le parole di Lazzarini:”Il cambiamento riguardo la Colombia da parte mia è dovuto al fatto che la Tm ha cambiato idea Venerdi 3 Luglio quando ormai da parte mia la decisione era stata presa da tempo. Alcuni mesi fa si era deciso di non partecipare alla gara Colombiana ,per i motivi già elencati nell'articolo scorso, ed eravamo della stesso avviso io, la tm ( Hermunen e Chareyre) ed il team Freccia ( Monticelli).

Se fosse stato per una mia volontà nulla sarebbe cambiato ma dato la retromarcia improvvisa della Tm ho dovuto rivedere i piani, ora sono solo a 13 punti dal Leader della classifica Chareyre e non posso permettermi di non partecipare alla gara e lasciare così il titolo nelle mani di chi ha

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cambiato idea all'improvviso senza lottare, non sarebbe giusto nei confronti di chi mi ha sempre aiutato fino ad ora.” Ma torniano alla pista, nel campionato Europeo la vittoria e il titolo è andata allo schiaccia sassi Marc Schmidt, il tedesco ha dominato in lungo e in largo su ogni pista, ormai è pronto per il grande salto nel mondiale e con buona probabilità visto che ha vinto con una gara d’anticipo in Austria potremmo vederlo combattare con Cahreyre and company. Ottima la prestazione di Fabrizio Bartolini, terzo assoluto, che tiene alta la bandiera italiana nel campionato continentale, il pilota del team Assomotor correrà come wild car in Colombia. Nella S1GP Thomas Chareyre non ha avuto vita facile, dopo la grande prestazione in gara 1, nella seconda manche si è fatto sorprendere da uno scatenato Hollbacker che lo ha passato in partenza e poi nel tratto in sterrato è stato tamponanto con relativa caduta da Kejmar, Thomas ripartito nelle retrovie ha concluso in seconda posizione, vincendo il Gp e tornando leader del mondiale ma con soli 13 punti di vantaggio su Lazzarini terzo in classifica assoluta Mancano due gare e il mondiale è ancora aperto!

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by domenico mussillo

INTERVIEW 100

Testo Domenico Musillo Foto Davide Messora


ELIA ELIA SAMMARTIN SAMMARTIN Elia Sammartin un punto di riferimento per quanto riguarda il mondo del Supermotard in italia che di sicuro ha molto da dire e dimostrare in questa disciplina. Ciao a tutti amici della supermoto!! Come ti sei avvicinato al Supermotard, e cosa ti colpisce in particolare questa disciplina? Mi sono avvicinato al mondo della supermoto nel 2006 facendo una piccola apparizione nel trofeo supermoto Malossi 50cc nel 2004 con una Beta e proprio dopo quella esperienza. Dopo quella esperienza Beta ha voluto affidarmi un 450 4t tramite una concessionaria TUTTO MOTO e mi schierò nel campionato trivento e ad alcune gare internazionali tipo l Oxtar day, togliendomi da subito delle buone soddisfazioni con buoni risultati; Della Supermoto adoro che è l unione di tutte le specialità motociclistiche che ci sono dalla velocità al Motocross, devi essere capace di far correre la moto nel asfalto come devi essere bravo a gestire i cavalli nel asfalto sporco e il tratto di off road che io adoro. Saltare e whippare con le gomme liscia e incredibile!!! Miglior ricordo sia per quanto riguarda il Motocross che il Supermotard?

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Il mio miglior ricordo nel mondo del tassello risale al Minicross perché sinceramente nel passaggio da Minicross a Motocross io sono passato al mondo della Supermoto. Avevo 14 anni, ma risale alla vittoria nel Campionato Triveneto e per pochi punti ci sono andato vicino, anche nel Campionato Italiano, mentre invece nella supermoto ne ho davvero tanti: dalla vittoria del Campionato Italiano 250 alla vittoria delle Supermoto delle Nazioni Junior fino a vincere il premio Marcel Saruat "miglior rokkie del Mondiale" nel 2008 che fino a quell anno l avevano vinto solo I big francesi e nessun italiano. Supponi di dover spiegare ad una ipotetica persona completamente al di fuori di questo sport cosa è il Supermotard?. Allora il supermotard e una specialità fantastica che si pratica con la moto cross con la particolarità che si usano le gomme liscie, si corre principalmente su kartodromi o su piste cittadine fatte anche al momento, la particolarità e che i tracciati devono essere disegnati con il 70 % sull asfalto e il 30% con il tratto di off road, si può svolgere in ogni posto la supermoto a differenza del Motocross e della velocità ed è fantastica proprio perché il pilota deve avere una buona tecnica su tutti i fondi dall asfalto alla terra. Raccontaci un tuo week-end di gara?. Bah tutto parte dal riuscie adr organizzare al meglio il lavoro, a casa collaboro con mio papà nell'azienda di famiglia: abbiamo due negozi che comprendono panificio, bar pasticceria, per poi avviarmi a destinazione con il mio camper. Adoro andarci da solo, non voglio avere molta confusione attorno a me nel week

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end di gara. Quando può mi segue mio papà e idem fa la mia fidanzata che quando è libera da impegni di test o allenamenti oppure gare ci tiene ad essermi vicino. Di solito il venerdì testiamo la moto con il Team, mentre sabato e domenica si spinge come non mai per poter essere più veloci possibile e per ottenere il risultato migliore. Alla sera ceno solitamente con il Team e i miei compagni di squadra per poi andare a letto il prima possibile. Ormai sei nel mondo della Supermoto da tanto tempo, come vedi il Supermotard a livello regionale/nazionale arrivando anche al mondiale? Il Supermotard ai giorni nostri e diventato una cosa particolare rispetto a un tempo, vedo forse un po' meno voglia di arrivare da parte delle categorie minori, ad arrivare in S1 intendo, principalmente il livello sia nel Regionale che nel Campionato Italiano è molto buono da parte di tutti anzi, e in S1 è veramente da paura! Chi va a podio nel Mondiale, nel Campionato Italiano tribùla un pochino, non vince proprio facilmente. Siamo cresciuti tanto noi giovani italiani ed è una bella cosa, questa a livello Mondiale ancor di più. E rispetto ad una "volta" forse l unica cosa un po' di versa è la derapata che una volta avendo moto completamente da Motocross si derapava di più perché era più "difficile" farla curvare mentre ora si guida molto in stile velocità e lo spettacolo forse nel pezzo asfaltato ne risente anche perché le "entrate" sono più complicate con l alta velocità che abbiamo ora in ingresso curva rispetto ad un tempo. Tu sei pilota ma oltre questo sei anche tester; oggi nel 2015 oltre alla moto (par-

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liamo di moto ormai tecnologicamente ad un livello molto superiore rispetto al passato) quanto conta il pilota? Si faccio da tester per l azienda nuova Faor main sponsor del mio team Ottomoto. sviluppiamo piastre doppio freno e varie chicche per poter migliorare le varie moto. Tutto è evoluto dalla ciclistica ai motori, elettronica e sopratutto gomme, ora come ora l unica casa ufficiale schierata è TM e attualmente è "lìammazza campionato" come è giusto che sia. Il mio rammarico e proprio che mancano le case ufficiali a sviluppare le moto come fa Tm, si lamentavano che non "vendevano" i modelli Supermoto allora si sono ritirati dall ufficialità, e questa cosa è strana perché alla fine non possono quantificare quante moto vendevano perché dalla versione ufficiale a quella in vendita la differenza era abbastanza evidente, allora l'amatore per risparmiare si compra la moto da Motocross e la "trasforma" ma anche cosi la casa non riesce a capire quante supermoto vendono! Sicche io attualmente penso che per vincere ci vuole una Tm ma una Tm di quelle ufficiali con il pacchetto ufficiale. Hai sempre voluto fare il pilota, o avevi altre ambizioni? Fin da piccolo ho sempre avuto in mente solo le moto e diventare un pilota per me è sempre stato un sogno. Questa intervista è su di te, ma ti chiedo: com'è l'essere il fidanzato di una campionessa del mondo (Kiara Fontanesi nrd)?? Com'è essere il fidanzato di Kiara Fontanesi? Guarda è una ragazza che mi stupisce ogni giorno sempre di più e abbiamo un

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ottima sintonia e stiamo davvero bene insieme. Facciamo una vita abbastanza frenetica, siamo continuamente in strada e io con il mio lavoro e miei impegni cerco appena posso cerco di allenarmi con lei. Giriamo spesso insieme e alle sue gare cerco sempre di essere sempre presente, è una professionista con la P maiuscola e quando è nel pieno regime della stagione facciamo un po' fatica a vederci però appena possiamo cerchiamo di trovarci anche facendo un bel po' di km come dicevo prima. Conviviamo a Chiampo ma la sua sede del team è a Parma, la sua città natale e gli allenamenti li fa praticamente vicino al team e quando riesco a gestire i miei test e lavoro corro subito da lei. Ormai è qualche anno che fai parte del team Ottomoto e sembra che questa collaborazione vada più che bene, quale è la vostra "ricetta" per un'ottima collaborazione? Sono ben tre anni che sono capo squadra del team Ottomoto. Con Giacomo Lola ho un feeling particolare che partii nell 2010 mentre ero nel team TDS e lui era il mio tecnico delle sospensioni, poi le nostre strade si sono divise e lui si creo questa bella realtà e con lui mi trovo davvero bene, ci capiamo al volo e l'unica cosa che attualmente ci manca e un bel po' di fortuna! Buoni propositi e obiettivi per il futuro? Ho voglia di concludere al meglio questa stagione che per sfighe varie siamo stati troppo penalizzati, quindi cercare di togliermi un bel po' di soddisfazioni e poi per il mio futuro staremo a vedere!! Bene, dopo questa bella chiacchierata non possiamo fare altro che augurarti il meglio per il futuro e consigliarti di continuare cosi, in bocca al lupo! 108


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Interview Alvaro Dal Farra

by by Cristina Cristina Botteri Botteri

FREESTYLE

Testo e Foto Cristina Botteri


Pañuelos rojos arriba, selfie di diritto. Uno de enero, dos de febrero, tres de marzo, cuatro de abril, cinco de mayo, seis de junio, siete de julio, ¡San Fermín! La afición madrileña scandisce il ritmo quando l'orologio situato di fronte al balcone riservato al re, nostra postazione almeno per una notte, segna meno due ore. Stile sopra le righe, facile per uno che si è laureato nel 2003 all'Accademia delle Belle Arti di Venezia; un largo sorriso e una certa aria divertita. L'ex pilota bellunese, guru dell'FMX, oggi manager e personalità chiave del team DaBoot, Alvaro Dal Farra, qui è nel suo habitat naturale. E si vede. Lo scelsero gli AC/DC per il loro No Bull; dopo vent'anni la Monumental Arena situata in Plaza de Toros de Las Ventas (Madrid) resta il palcoscenico migliore per uno show che farebbe venire i capelli bianchi pure a Newton. “E' qui dove nasce l'X-Fighters, dove c'è più aspettativa e dove il percorso solitamente si presta all'esecuzione di tutte le figure più importanti. Anche dalle altre parti c'è molto pubblico ma questo è l'appuntamento per eccellenza: quando si parla di X-Fighters viene subito in mente Madrid”.

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Mix di tradizione e innovazione per un tracciato interamente rivisitato: 500m3 di arena, 8 rampe, 3 tunnel, 68 ore per dargli forma. Cosa ne pensi della struttura di quest'anno?

“Quest'anno hanno realizzato una struttura enorme, considerando che lo spazio nell'arena è poco; per questo si sfruttano anche i corridoi per saltare. E' il bello di Madrid: qui si vedono i piloti spiccare il volo. Gli atterraggi sono ampi e sono stati fatti con una struttura prefabbricata metallo e legno. Se non fosse stato usato questo tipo di struttura con la terra non sarebbe stato possibile mettere in piedi questo tipo di tracciato: la terra, solitamente, ha bisogno di spazi molto più grandi per depositarsi. Proprio perché lo spazio è poco ne viene fuori un tracciato molto tecnico; in più, sono riusciti ad inserire tutte, o quasi, le innovazioni di questo sport: abbiamo tre diversi Quarter pipe, la rampa da 25m, le rampe standard, la rampa per il doppio backflip di Sheehan e la rampa per il doppio backflip di Tom. Mancherebbe ancora un'ultima 'chicchetta'... Noi lo sappiamo, ma per il momento non diciamo niente: si vedrà, prossimamente speriamo, chissà se a Madrid o da qualche altra parte”. Quest'anno il livello è elevatissimo ed eleggere un solo vincitore non è mai compito facile. Si aspettava questo innalzamento delle performance dei piloti?

“Quest'anno il livello è elevatissimo... come ogni anno. Questo sport sta avendo una crescita esponenziale; non si parla di anni ma di mesi e questo grazie anche a Tom Pagès. Era un pilota straordinario già nel 2008: uno dei pochi a realizzare dei backflip con delle varianti particolari; il primo a portare in scena il double grab backflip e il cliffhanger backflip. Poi ha avuto come uno stop, per problemi suoi mentali; si pensava quasi che Tom fosse finito. Nelle sue performance non ha mai avuto cadute, non ha mai avuto stop ed era come se fosse arrivato in un momento in cui doveva 'scaricare'. Questo scarico ha dato vita ad un'altra interpretazione del Freestyle Motocross: è rientrato con il Volt, le rotazioni del corpo sulla moto e 112


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adesso, da un paio di anni a questa parte, anche della moto su sé stessa. Cose nuovissime, ma che lui provava da cinque anni”. Il pubblico si gode lo spettacolo ma spesso è difficile immaginare che possa volerci così tanto tempo per preparare uno show del genere.

“Per preparare una gara come questa i piloti che sono qui impiegano tutta la loro carriera; come ho fatto io nel 2007/2008, quando ho partecipato all'X-Fighters. Quei 90 secondi sono tutta una vita di preparazione. Quando aspiri a poter mostrare la massima cosa nello sport che ami, pensi: vorrei farlo agli X-Fighters. O agli X Games. Sono I due goal più importanti per noi piloti di Motocross Freestyle. E quando ci arrivi, beh, chiaro che vuoi dare il massimo”. Dare il massimo, fino a spingersi, forse, anche oltre. Si è discusso molto sull'evoluzione di questa disciplina, soprattutto dopo la morte di Kevin Ferrari. “I riders sono esseri umani e noi esseri umani siamo stati "creati" per portare il nostro limite sempre oltre, non solo nello sport ma nella vita. Siamo fatti così: nasciamo, vogliamo imparare a camminare, poi a correre, poi ad andar più veloce, poi a volare... spostare l'asticella sempre più in alto è nella nostra natura. Cerchiamo di mantere quanto più alto possibile il livello di sicurezza in questo sport ma è quasi impossibile garantire il massimo. Ci sono cadute che sembrano gravi, ma poi non hanno ripercussioni, e sciocchezze che invece hanno conseguenze molto importanti. Purtroppo negli ultimi anni questo sport è stato segnato dalla perdita di troppi piloti. La morte di Jeremy Lusk è stato il motivo principale che mi ha spinto a dire basta. Eravamo in Costa Rica per una competizione, è stato il primo pilota, nel Freestyle, a perdere la vita. Un episodio che ha fatto aprire gli occhi un po' a tutti. D'altro canto, abbiamo anche l'esempio del fratello di Tom, Charles Pagès: colpito da un incidente dalle gravissime ripercussioni continua a voler saltare, ad allenarsi. E' la stessa cosa che ho provato io dopo il bruttissimo episodio del 2009. Turbato a livello mentale dalla scomparsa di Lusk, per l'intera 114



stagione mi sono interrogato sul da farsi. Avevo cancellato tutti gli X-Fighters e altri eventi di spessore a cui ero invitato, come i Masters of Dirt. Avevo deciso di prendermi del tempo, poi ho ripreso, partecipando saltuariamente ad alcune esibizioni, senza però competere. Ad agosto ho preso parte ad una tournée in Russia, mi ero convinto di tornare a gareggiare per un paio di anni e poi farla finita. Purtroppo in allenamento è arrivata un'altra brutta caduta che mi ha fatto capire che era arrivato il momento di fermarsi. Ad oggi, nonostante tutto, della moto non posso proprio fare a meno: continua ad essere parte fondamentale di me. Sono giudice qui agli X-Fighters, sono allenatore, organizzatore, guido una scuola di Motocross Freestyle e... vado ancora in moto. Oh no, backflip non ne faccio più però, a distanza di sei anni, anche se mi ero ripromesso di non utilizzarla più, beh, ho capito che non potevo negarmi del tutto questo piacere. Così come un divertimento deve essere anche per questi piloti che lo fanno, invece, ad alto livello. In primis c'è il piacere, poi vengono le fatiche e tutte le problematiche legate al professionismo”. Torniamo su di te...

“Mi sono riproposto di non fare più quello che facevo prima, ma piano piano sono voluto risalire in sella. Mi da gioia, se dovessi privarmi di questa cosa non sarei me stesso. Sarei a casa a pensare che non ho la moto in garage, starei male... invece faccio il mio giretto, insegno ai ragazzi... e sono sereno. La mia vita continua bene, altrimenti sarei a casa, probabilmente a pugnalarmi (sorride, ndr). Questo è lo spirito di questi piloti, consapevoli delle conseguenze che possono correre. Purtroppo sono stato toccato sempre più da vicino da questi episodi negativi. Dopo Lusk c'è stata la perdita di Eigo (Sato, ndr), un mio grande amico. Una perdita che ha scosso il mondo del Freestyle in maniera ancor più profonda. Infine, Kevin, proprio in casa nostra. Oltre ad un amico per me era come una sorta di figlio: ha iniziato a saltare nella mia scuola, è entrato a far parte del nostro team, era un ragazzo perfetto ed è ingiusto che abbia trovato la sua fine in questa 116


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maniera. Dobbiamo accettarlo e far sì che queste cose non succedano”. Perché in Italia il Motocross, Freestyle in particolare, era e resta uno sport affascinante ma di nicchia?

“Perchè c'è il calcio. Il business è lì. In America il Motocross Freestyle è sicuramente più seguito ma se dobbiamo guardare il livello adesso il livello più alto è in Europa e in Australia. Da noi non è così diffuso perché I media non ne parlano, non contribuiscono a renderlo popolare. In America, ad esempio, se sei uno skater bravo guadagni come un calciatore. E' uno sport riconosciuto, i ragazzini comprano lo skate per muoversi, c'è un'altra cultura. In Italia no: hai lo skateboard sei uno sfigato, o un ragazzino troppo cresciuto”. Problema solo di cultura o anche di strutture?

“Cultura e strutture, entrambi. Noi abbiamo il calcio, calcio, calcio. Scuole di Freestyle in Italia c'è solo la mia (presso il “Ride Off Park”, Vicenza, ndr), con DaBoot. Abbiamo diversi Park in giro per l'Italia, come il DaBoot Superpark a Belluno, ma sono strutture private che non sono così facili per chi vuole iniziare perché presentano salti impegnativi. La mia scuola, al contrario, include dai salti per i beginners fino alle rampe normali, per chi deve progredire nel Freestyle”. Anche a livello di piloti siamo rimasti un po' indietro. Lei è stato probabilmente l'ultimo italiano in grado di ottenere risultati di rilievo in una competizione mondiale come gli X-Fighters. “In America c'è uno spirito, un approccio alla moto, differente. Se fai Freestyle, se fai Motocross, la gente ti può vedere perché la televisione e le riviste ne parlano; così riesci ad avere più appeal. Il football americano, il baseball, l'hokey rimangono gli sport più popolari ma vedere in giro un ragazzino con lo skate, con la BMX, con la moto da cross è normale. E fa pure figo”. Ad oggi in Italia la realtà più importante è rappresentata proprio dal team DaBoot, di cui è divenuto manager una 118


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volta terminata la sua carriera. “DaBoot è quella che ha avuto e ha più risultati. Comunque abbiamo un campione del mondo di salti in alto che è Massimo Bianconcini. Sì, chiaro, è un livello leggermente più basso del pool di piloti che prendono parte alla Red Bull X-Fighters: qui abbiamo I 12 piloti più forti al mondo. Forse anche il mio incidente ha contibuito a frenare un po' le cose. Quando mi esibivo qua anche Bianconcini girava a questo livello, come Vanni Oddera. Ci spingevamo a vicenda, ci allenavamo insieme. Il mio incidente ha fermato un po' tutti; hanno pensato: 'Cavolo, Alvaro l'ha sfiorata...'. Hanno deciso di continuare a divertirsi praticando questo sport ma in maniera forse un po' meno rischiosa, anche se a livello professionale. Ad oggi per fortuna dalla mia scuola stanno uscendo piloti bravi, importanti, in particolare ce ne sono quattro che seguo personalmente: uno di questi è Leonardo Fini, ottavo al Campionato Europeo quest'anno, davanti a Rinaldo, Adelberg ed altri. Se continuerà così presto potremo vederlo in qualche competizione del genere, magari nel campionato del mondo il prossimo anno. Poi c'è Davide Rossi, che è uno dei più giovani del team: ha già fatto il Master of Dirt e alcune tappe dell'Europeo. E ancora: Matteo Botteon e, la pecora nera del team, Jason Cesco, che salta con la motoslitta ed è uno dei pochi al mondo a fare il backflip. E' rientrato da poco da un infortunio e ha già numerose date in calendario. Lavoriamo per essere agli X-Games nel 2016, a gennaio. Significherebbe essere tra i top level: una cosa positiva, che da soddisfazione a me ma anche a tutta DaBoot. Stiamo creando un pool di ragazzi giovani che stanno lavorando bene e si stanno impegnando per dare un futuro a questo sport anche in Italia”. Speriamo di vedere presto un rappresentante Italiano allora.

“Sicuramente, io ci conto. Anzi te lo prometto: vedrai che a breve ci saranno”. La sfida al made in Italy è lanciata.

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